La nostra innovativa start-up è composta da una squadra di professionisti specializzati nelle patologie del piede e nei sistemi che possono correggerle e curarle: Fisiatri, dottori Ortopedici, Radiologi.
Contattaci ora per una consulenza sui plantari e le nostre calzature ortopediche!
Malattia artrosica di tipo degenerativo, che colpisce l’articolazione metatarso-falangea prima, cioè quella che collega l’alluce al piede e consente una piena libertà di movimento a entrambi.
L’alluce rigido è molto diffuso tra gli atleti e i ballerini che, per tutta la vita, sottopongono il piede e le dita a stimoli meccanici anomali.
L’utilizzo di un plantare ortopedico personalizzato
potrebbe alleviare il disturbo e ritardare l’insorgenza dell’«hallux rigidus». Questo trattamento potrebbe essere coadiuvato da una terapia farmacologica antinfiammatoria.
Oltre a una conclamata rigidità e a un’infiammazione articolare, insorge anche un forte dolore (fase «hallux rigidus»), che persiste a riposo,
in stazione eretta e durante il cammino.
Spesso, in seguito al consumo della cartilagine e all’attrito dei due capi articolari, può formarsi uno sperone d’osso (la cosiddetta «cipolla») sulla superficie dorsale dell’alluce, che non solo è dolorosa, ma crea anche un ostacolo alla calzatura.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA
-
Alluce rigido:
RX - Ecografia
L’alluce valgo è una delle patologie del piede più diffuse a carico del piede. È caratterizzato da una deformità del primo dito che comporta una deviazione laterale della falange e la conseguente lussazione dei sesamoidi, due piccole ossa entro le quali si trova l’articolazione dell’alluce.
Solitamente questa deformità è accompagnata da una tumefazione dolente della parte interna del piede che può degenerare in borsite. Il dolore è localizzato alla base dell’alluce e può essere accompagnato da tumefazione, arrossamento e deformità articolare. L’osteopatia può aiutare ad alleviare il dolore, ma il parere di uno specialista del settore è indispensabile per valutare un eventuale intervento diretto sulla zona.
In media le donne soffrono di alluce valgo dieci volte più dell’uomo e la patologia si presenta di solito in genere di età matura o senile, e soprattutto se vi sono casi di ereditarietà. Chi soffre di alluce valgo è affetto anche da piede piatto, poiché la ridotta curvatura della pianta sovraccarica esageratamente la parte anteriore del piede. Ciò può causare, oltre a lesioni cutanee come callosità e ulcerazioni, anche deformazioni al secondo e terzo dito, definiti “a martello” e ulteriori conseguenze come lesioni osteoarticolari all’avampiede nonché ripercussioni gravi sui ginocchi, sulle anche e sulla colonna vertebrale.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Alluce valgo:
RX piedi in carico
L'artrosi è la più diffusa tra le patologie del piede di ordine reumatico e consiste in una degenerazione progressiva delle cartilagini delle articolazioni, che si assottigliano e si frantumano, tendendo quindi a modificare la struttura delle ossa.
Si giunge all’artrosi quando la cartilagine articolare non è più in grado di resistere alle continue sollecitazioni cui è sottoposta durante i movimenti. Quest’insufficienza può essere dovuta all’età, alla predisposizione ereditaria, a un eccesso di peso o a fattori ambientali (clima, condizioni di lavoro ecc.).
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Artrosi:
RX
L’eterometria è un’asimmetria (differenza) nella lunghezza delle gambe. Si tratta di una patologia della crescita e può manifestarsi come un aumento (ipermetria) o un accorciamento (ipometria) di uno degli arti.
Non va confusa con la
dismetria, che è una patologia di origine neurologica, derivante di solito da lesioni del cervelletto o del midollo spinale in conseguenza delle quali
si hanno movimenti volontari scoordinati, bruschi.
Il corpo umano non è sempre del tutto perfettamente simmetrico, molti hanno una gamba più lunga dell’altra, anche se di pochi millimetri, tanto da non percepirlo, ma se l’asimmetria è più evidente, e la differenza è di qualche centimetro, l’eterometria nel tempo può comportare problemi a livello della colonna vertebrale e del bacino.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Dismetria/Eterometria degli arti:
Tele RX arti inferiori
è un disturbo molto comune, che colpisce uomini e donne di qualsiasi età, ceto sociale e popolazione. Sintomo molto comune e talvolta invalidante, il dolore lombare riconosce varie cause; nella maggioranza dei casi, è dovuta un infortunio dei muscoli o dei legamenti appartenenti alla schiena; più raramente, è il risultato di una frattura.
La zona lombare è più incline di altre parti del dorso a soffrire di mal di schiena, perché è su di essa che si concentra la maggior parte del corpo e dei carichi, al momento del loro sollevamento. A favorire l'insorgenza del mal di schiena lombare sono fattori, quali: sedentarietà, obesità, età avanzata, eccesso di pratica sportiva, ansia e stress.
Aumenta inoltre il rischio di soffrire di mal di schiena: l'abitudine ad assumere posture scorrette; i sollevamento di oggetti pesanti con una tecnica inappropriata; lo svolgimento di lavori in cui è previsto il ripetuto sollevamento di oggetti molto pesanti; l'utilizzo di un materasso troppo morbido; il coinvolgimento in incidenti automobilistici.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Dolore alla schiena:
RX ed eventuale RM
Il dolore al ginocchio (gonalgia) non è una malattia, ma un sintomo, può trattarsi di un dolore meccanico o infiammatorio e il dolore può comparire in rapporto ad alcuni sforzi o eseguendo certi movimenti oppure inatteso durante la notte.
Il dolore al ginocchio è un sintomo comune fra gli sportivi . L’esercizio fisico eseguito per mantenersi in forma contribuisce al benessere del sistema osteo-articolare, mentre l’agonismo sottopone le articolazioni a sforzi che possono seriamente danneggiarle. La terapia del dolore al ginocchio è strettamente legata alla causa che l’ha generato.
Si a ghiaccio, pomate antidolorifere, riposo.
Da evitare, invece, la fisioterapia e qualsiasi tipo di ginnastica, in attesa del parere del medico.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Dolore a ginocchio:
RX ed eventuale RM
Quando si percepisce un dolore alle ossa sesamoidi (a monte dei metatarsi) che peggiora con la deambulazione, la causa può essere un trauma diretto o un'alterazione della postura.
Se il dolore persiste è opportuna una valutazione clinica, a cui potrà seguire un trattamento osteopatico mirato alla ripresa dello stato di salute e alla riduzione del dolore.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA
Dolori al Sesamoidite:
RX ed eventuale ecografia
La fascite plantare è una delle patologie del piede di tipo infiammatoria, che interessa tutta la zona che va dal calcagno alle dita del piede.
Le cause possono essere di tipo biomeccanico diretto: in particolare, una postura scompensata con fascia muscolare posteriore tesa che mette in tensione la fascia plantare (piedi piatti) o una eccessiva pronazione del piede. Ma esistono anche cause indirette: dalle scarpe da corsa non adeguate o usurate, a terreni di gioco troppo duri.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA - Fascite plantare:
Ecografia
La zona del metatarso interessata è dolente alla palpazione. Caricare completamente il piede causa un aumento del dolore. Una frattura delle ossa metatarsali può verificarsi quando si cammina o si corre per molto tempo, come quando si inizia improvvisamente un allenamento più lungo o più intenso.
Diagnosi con Radiografie
Talvolta, è necessaria una tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica per immagini (RMI)
Una frattura da stress può essere rilevata radiograficamente circa 2 o 3 settimane dopo il trauma, quando si sia formato osso nuovo per ripararla.
Trattamento Stampelle
A volte un’ingessatura oppure una calzatura protettiva, speciali calzature protettive per camminare.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Fratture del V metatarso:
RX ed eventuale RM (se frattura in esiti di distorsione)
Quando si parla di frattura del piede spesso si fa riferimento a un solo osso di quelli che compongono l'articolazione, anche se in alcuni casi – schiacciamento, incidenti – possono essere coinvolte più ossa. La frattura può essere netta, con due soli frammenti, o creare più frammenti, può essere composta o scomposta.
Le fratture si possono determinare per varie cause. Le più frequenti sono gli incidenti, in particolare gli incidenti alla guida e quelli professionali, in seguito a schiacciamento o a caduta dall'alto.
Seguono i traumi sportivi, le cadute, le fratture da stress determinate da usura e movimenti ripetitivi. Un'altra causa di frattura del piede è l'osteoporosi, condizione in cui le ossa sono fragili e possono lesionarsi da sole senza urti o traumi.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Fratture del collo del piede:
RX ed eventuale TC
La gotta è una forma di artite acuta ricorrente dovuta al deposito dentro e intorno alle articolazioni e ai tendini di cristalli di urato, sostanze prodotte nei processi di trasformazione degli alimenti a base di carne. La gotta è associata infatti a elevate concentrazioni di acido urico nel sangue, la cui scarsa solubilità determina la formazione dei citati cristalli di urato.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Gotta:
RX
La Malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) fu descritta per la prima volta dai neurologi francesi J.M. Charcot e P. Marie e dal neurologo inglese H. Tooth. Esistono numerose forme di questa malattia, tanto che si parla più genericamente di Neuropatie Ereditarie Sensitivo-motorie per includerle tutte. Nel loro insieme queste malattie ereditarie colpiscono circa 1 persona su 2.500, e risultano le malattie ereditarie più frequenti del sistema nervoso periferico (cioè dei nervi).
Alcune caratteristiche comuni a tutte le forme di CMT sono: l’origine ereditaria, anche se con modalità di trasmissione differenti a seconda della forma di neuropatia; debolezza e scarso sviluppo dei muscoli delle estremità, in particolar modo della gambe e dei piedi.
Le gambe sono fini, con un aspetto tipico a “gamba di cicogna”, il piede è arcuato (piede cavo), a causa dello scarso sviluppo della muscolatura del piede. La deambulazione è goffa e instabile. Diminuzione della sensibilità nelle estremità (con una distribuzione “a calza” o a “guanto”). Le alterazioni sensitive sono quasi sempre presenti, ma non sono in genere gravi.
La CMT è una malattia molto eterogenea da un punto di vista clinico. Nonostante l’enorme variabilità clinica, si possono distinguere forme cosiddette demielinizzanti caratterizzate da un danno alla mielina, il rivestimento isolante dei nervi e forme assonali, in cui il danno primario è a carico delle terminazioni nervose e non nel loro rivestimento.
La malattia
si manifesta in genere prima dei vent’anni, anche se sono descritti casi più tardivi. In questi casi la malattia ha un
decorso relativamente benigno e, dopo una fase iniziale piuttosto rapida, la progressione si arresta e la malattia e i sintomi si stabilizzano. Le malattia in genere non arriva a impedire la deambulazione, e non colpisce in alcun modo le funzioni intellettive, cognitive e psichiche. Tuttavia esistono
forme rare più severe, in genere a trasmissione ereditaria autosomica recessiva (cioè da genitori portatori sani a figli affetti). Queste ultime sono caratterizzate da un’età d’esordio molto precoce, intorno ai due anni di vita, ed hanno un decorso rapido, progressivo e invalidante.
Le apofisi (conosciute anche con il nome di prominenze o processi) sono proiezioni od escrescenze di tessuto a partire da un corpo più grande. Il termine è decisamente generico e trova applicazione in diversi contesti scientifici.
In anatomia, le apofisi delle ossa stanno ad indicare qualsiasi parte sporgente di un osso.
Le ossa metatarsali sono cinque ossa lunghe che costituiscono assieme alle falangi la metà distale del piede. Ognuna si articola mediante la propria testa con una falange prossimale e con la propria base ad un osso cuneiforme, o all'osso cuboide.
Tutte le ossa metatarsali hanno forma prismatica, possiedono diafisi allungate, convesse nella parte dorsale e concave nella parte plantare. Le epifisi distali, dette teste, sono convesse sulla loro superficie dorsale e plantare ma piatte su quelle mediale e laterale.
Quando articolate sono tutte leggermente inclinate lateralmente rispetto all'asse longitudinale del piede. Le epifisi prossimali, chiamate basi, si adeguano nella forma alle articolazioni con le ossa tarsali e alle metatarsali adiacenti, mentre invece a livello delle teste queste ossa, divergenti, non si contattano
Sindrome caratterizzata da un
acutissimo dolore alla pianta del piede,
localizzato alla base del 3° e del 4° dito
(il 1° è l’alluce); nelle fasi iniziali, il dolore insorge all’improvviso, durante la deambulazione, e costringe talora a levare la scarpa; successivamente diventa più continuo e si mantiene sempre assai elevato al punto da rendere difficile la deambulazione. Sono anche
presenti disturbi sensitivi al 3° e al 4° dito, sotto forma di formicolii e di diminuzione della sensibilità. Il neuroma di Morton è un’infiammazione del nervo fra secondo e terzo dito del piede, a livello del quale è presente dolore e tumefazione.
E’ dovuto alla cronica irritazione di uno dei nervi della pianta del piede, già predisposto ad ammalarsi perché naturalmente più voluminoso e quindi più vulnerabile. Su questo nervo si forma col tempo un ingrossamento affusolato: il neuroma, che non è quindi un tumore, ma lo stadio finale di una irritazione prolungata.
L’origine della sindrome è uno squilibrio del piede, che spiega la frequente associazione del neuroma con l’alluce valgo, con le metatarsalgie di altra natura e con altre patologie correlate. La diagnosi è soprattutto clinica; ecografia e risonanza magnetica non danno spesso reperti sicuri.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Neuroma di mortom:
Ecografia ed eventuale RM con mdc
L'infiammazione colpisce il nucleo di accrescimento del calcagno (apofisi posteriore del calcagno) che si trova nella parte posteriore e inferiore dell'osso, nel punto in cui si inserisce il tendine d'Achille (vedi radiografia).
Compare con dolore a carico del tallone nei
bambini attorno agli 8-13 anni. Le osteocondrosi sono un gruppo di malattie nelle quali si verifica un'alterazione del normale processo di accrescimento cartilagineo ed osseo.
Le cause che ne determinano l'insorgenza non sono ancora chiare, ma è stata ipotizzata una predisposizione genetica a manifestare il disturbo. Nell'area interessata dall'osteocondrosi, inoltre, si denota sempre un'alterazione di tipo necrotico-degenerativo, dovuta probabilmente ad un minore apporto ematico al nucleo di ossificazione.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Osteocondrite calcaneare:
RX ed RM
L’impatto di sovrappeso e obesità sulla postura.
Il peso corporeo in eccesso si ripercuote negativamente sull’apparato locomotore ed in particolar modo sui piedi, su cui grava l’intero carico corporeo. Studi scientifici hanno dimostrato che sovrappeso e obesità sono associati ad un aumentato rischio di dolore e problematiche a carico di piedi e caviglie, che a lungo andare possono portare problemi a ginocchia.
La funzionalità del piede può essere influenzata dalla diminuzione della forza muscolare e da conseguenti patologie, come il piede piatto e la comparsa di dolori diffusi in varie zone del piede.
Normalmente il piede piatto non è accompagnato da sintomatologie particolari.
Qualche volta è possibile che i piedi risultino doloranti, a causa di una non corretta distribuzione del peso a livello plantare.
Questa problematica è causata da diversi fattori e determina la caduta dell’arco plantare determinando dolori a livello della fascia plantare, dell’articolazione sotto-astragalica, talvolta anche a livello del polpaccio. Altri fattori che possono determinare il piattismo del piede sono i traumi, raramente l’obesità nell’adulto, patologie neurologiche come la spina bifida e prolungati periodi di inattività degli arti inferiori. Essendo le cause molteplici e i dolori vaghi è necessaria una visita specialistica per valutare il grado del disturbo e le terapie da utilizzare.
L’osteopatia può dare il suo aiuto anche dopo l’utilizzo dell’ausilio ortopedico (plantare) per favorire la corretta deambulazione. Il piede piatto non deve mai essere considerato come un evento morboso localizzato, ma deve essere sempre inserito in una sindrome posturale più complessa. Particolare attenzione deve essere sempre posta alle ripercussioni sovrasegmentarie, al tipo cioè di postura associata a tale affezione. L’iperpronazione del piede piatto determina infatti la rotazione interna degli arti inferiori, con tendenza al valgismo delle ginocchia, cui segue l’inclinazione in avanti del bacino (antiversione), che a sua volta determina l’aumento di lordosi lombare, caratterizzando in tal modo la postura di tali pazienti.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Piede piatto:
RX piede in carico
Un eccesso di supinazione causa una rotazione insufficiente del piede dopo l’impatto sul terreno. Questo provoca una tensione eccessiva al piede e può provocare la sindrome della bandelletta ileotibiale, l’infiammazione del tendine d’Achille, la fascite plantare. Le scarpe avranno un’usura accentuata nella parte laterale interno; collocate su una superficie piana risulteranno inclinate verso l’interno.
In senso stretto di parla di supinazione facendo riferimento al movimento proprio dell’avambraccio, consistente nella rotazione anteriore del palmo della mano, che viene portata in avanti, mentre il braccio resta fermo lungo il tronco. La supinazione è prodotta dall’azione dei muscoli supinatore e bicipite.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Piede Pronato:
RX piede in carico
Si possono distinguere una forma congenita, una acquisita ed una essenziale.
La forma congenita, presente già dalla nascita, è quella più rara tra le tre.
La forma acquisita è più frequente e viene normalmente distinta:
VALUTAZIONE CONSIGLIATA - Piede cavo: RX piede in carico
Un eccesso di supinazione causa una rotazione insufficiente del piede dopo l’impatto sul terreno.
Questo provoca una tensione eccessiva al piede e può provocare la sindrome della bandelletta ileotibiale, l’infiammazione del tendine d’Achille, la fascite plantare. Le scarpe avranno un’usura accentuata nella parte laterale esterna; collocate su una superficie piana risulteranno inclinate verso l’esterno.
In senso stretto di parla di supinazione facendo riferimento al movimento proprio dell’avambraccio, consistente nella rotazione anteriore del palmo della mano, che viene portata in avanti, mentre il braccio resta fermo lungo il tronco. La supinazione è prodotta dall’azione dei muscoli supinatore e bicipite.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Piede Supino:
RX piede in carico
l piede equino (o equinismo) è un’anomalia congenita o acquisita caratterizzata dalla flessione del piede verso il basso (e verso l’interno), cioè tendente a disporsi sullo stesso asse della gamba a causa della contrattura involontaria della muscolatura. Questa malformazione fa sì che, camminando, il soggetto possa appoggiare sul terreno solo la punta del piede. È la più comune malformazione congenita, con un’incidenza di uno o due casi ogni 1000 nati vivi. Circa il 50% dei casi sono bilaterali e nella maggior parte dei casi non vi sono malformazioni aggiuntive.
L’intervento precoce con esercizi di rieducazione può favorire il recupero, che diventa impossibile quando siano coinvolti legamenti, tendini e capsule articolari. La prolungata permanenza a letto di un ammalato è una delle cause più frequenti di piede equino.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA - Piede Equino: RX piede in carico
E’ una deformità delle dita del piede, con interessamento più comune del 2°, 3° e 4° dito (l’alluce è il 1°); tipicamente, il dito assume un aspetto curvo, che ricorda il martelletto del pianoforte, da cui deriva il nome; altre volte assume invece un aspetto ad “artiglio”.
La causa è dovuta ad uno squilibrio dei piccoli muscoli del piede; la deformità può comparire da sola, o far parte di patologie più complesse, come il piede cavo, l’alluce valgo, il piede reumatoide.
Le dita accavallate sono principalmente una patologia pediatrica determinate spesso da malformazioni congenite, può anche essere causato da traumi o calzature scorrette.
E’ utile intervenire celermente in età pediatrica sfruttando l’elasticità delle strutture nei bambini e garantendo una soluzione del problema.
I sintomi sono localizzati a livello delle dita dei piedi con deformità sull’articolazione interfalangea centrale. Spesso è accompagnato da difficoltà nel movimento e rigidità.
Assicurarsi di utilizzare calzature confortevoli e favorire il movimento possono essere dei consigli adeguati.
Il dolore è localizzato a livello delle dita dei piedi con deformità sull’ultima articolazione interfalangea delle dita. Può essere presente in concomitante la presenza di calli e duroni per un cattivo sfregamento del piede sulla scarpa. Sono spesso causate da danni ai nervi che vanno ad indebolire i muscoli del piede.
In caso di dita ad artiglio è necessario rivolgersi ad un ortopedico il prima possibile, per evitare che la deformità diventi permanente nel tempo, favorire inoltre il movimento aiuta la mobilità delle dita e rallenta l’irrigidimento. L’osteopata può aiutare nel restituire mobilità e favorire la corretta fisiologia delle strutture ossee a livello del piede e dell’arto inferiore in toto.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Piede con dita a griffe o martello:
RX piede in carico
Sono cointeressati a questo problema tutti i diabetici, che vengano trattati sia con insulina sia con gli ipoglicemizzanti orali, perché la minaccia delle complicanze a carico delle gambe e dei piedi è sempre in agguato. È però dimostrato che un’adeguata prevenzione permette talvolta di procrastinare, ma ancor più spesso di evitare, eventuali lesioni.
Per quanto riguarda la cute, la degenerazione dovuta all’età si instaura in modo progressivo e interessa tutte
le sue componenti, riflettendosi non solo a livello strutturale, ma modificando anche la fisiologia e i meccanismi di difesa della cute stessa. In un soggetto anziano essa si presenta pallida, secca, sottile, ipoelastica, ipoestensibile e con rughe superficiali. Tutte queste modificazioni sono secondarie ad alterazioni di tipo anatomico e fisiologico.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Piede con riduzione pannicolo plantare:
RX piede in carico
Questa patologia ha origine da un deficit della pompa venosa con incremento delle pressioni nel distretto venoso, nella cui genesi sono coinvolti sia fattori costituzionali che fattori acquisiti, nonché gli stili di vita individuali. La manifestazione più diffusa e paradigmatica è rappresentata dalle varici degli arti inferiori. Troppo spesso considerate solo un problema di carattere estetico, ma in realtà epifenomeno di un processo patologico ben più complesso e con possibili conseguenze gravi ed invalidanti.
Nell'ambito della debolezza costituzionale delle pareti venose, i distretti in cui si manifestano in maniera più significativa e più di frequente i segni clinici dell'insufficienza venosa sono quelli che, per le loro intrinseche peculiarità, sono maggiormente esposti agli incrementi della pressione venosa: le vene degli arti inferiori (per comprensibili fattori dovuti alla forza di gravità), con sviluppo delle varici e delle loro complicanze; le vene del plesso emorroidario con sviluppo delle emorroidi (per l'incremento delle pressioni venose durante la defecazione, specialmente in caso di stipsi); le vene genitali (con sviluppo di varicocele, scrotale nell'uomo e pelvico nella donna).
Nella clinica corrente assume particolare rilievo clinico l'insufficienza venosa degli arti inferiori, con lo sviluppo, oltre alla sintomatologia tipica, anche di varici degli arti inferiori e delle loro complicanze.
Sono cointeressati a questo problema tutti i diabetici, che vengano trattati sia con insulina sia con gli ipoglicemizzanti orali, perché la minaccia delle complicanze a carico delle gambe e dei piedi è sempre in agguato. È però dimostrato che un’adeguata prevenzione permette talvolta di procrastinare, ma ancor più spesso di evitare, eventuali lesioni.
Il
cosiddetto “piede diabetico” appresenta la complicanza cronica del diabete e cioè la vasculopatia periferica e la neuropatia. La prima è caratterizzata da alcuni aspetti tipici del piede vasculopatico, ovvero si presenta freddo, privo di polsi con alterazioni trofiche della cute fino a raggiungere stadi più avanzati come la necrosi o la gangrena. Il paziente vasculopatico lamenta dolori ai polpacci (claudicatio intermittens), la pelle appare assottigliata e priva di peli. Le lesioni vascolari sono prevalentemente periferiche multiple e bilaterali con un maggior coinvolgimento dell’arteria poplitea, pedidia e tibiale. Ciò comporta spesso fissurazioni sui talloni, macchie necrotiche fino a quadri parziali o totali di ischemia dell’arto inferiore.
Il piede neuropatico, all’opposto appare caldo con polsi palpabili, secco e la cute spesso è screpolata. Uno dei fattori scatenanti la formazione di ulcere neuropatiche, è la perdita parziale o totale della sensibilità, che, spesso legata ad una progressiva atrofia dei muscoli, porta un’ improvviso peggioramento del quadro generale del piede. La neuropatia può essere sensitiva e cioè la perdita di sensibilità al dolore, oppure motoria e cioè con
Questa alterazione porta ad una diversa distribuzione del peso corporeo sulla superficie plantare durante la deambulazione. La complicanza di tali alterazioni è rappresentata dal fatto che sviluppano nuovi punti di pressione origine dapprima di aree di ipercheratosi con formazione di calli e successivamente nelle fasi più avanzate a vere e proprie lesioni ulcerose.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA - PIEDE DIABETICO:
RX, RM, Angio TC degli arti inferiori.
L’artrite reumatoide, storicamente conosciuta come artrite deformante è una infiammazione delle articolazioni che provoca dolori, gonfiori, rigidezza degli arti e difficoltà di movimento. È una malattia progressiva cioè che tende a diven-tare cronica e colpisce le articolazioni caratterizzate dalla presenza della membrana sinoviale. In particolare, vengono colpite in modo simmetrico le articolazioni dei piedi, delle caviglie.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Piede reumatoide:
RX
l piede cavo è caratterizzato, come facilmente si ricorda, da un’accentuata arcata plantare, ma non è in realtà questa l’unica né la più importante caratteristica. Infatti, è possibile un fenomeno aggiuntivo dato dall'abbassamento del primo metatarso con associata la griffe di tutte le dita.
Si può parlare infatti di deformità indotte dalla degenerazione articolare, di piede cavo determinate dall’avampiede dal retropiede.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Piede cavo in rigidità metatarsale:
RX piede in carico
La malattia ossea di Köhler è la necrosi dell’osso scafoide a causa di una perdita di apporto ematico. Evidente nell'arco del piede, colpisce per lo più gli incanti nella crescita.
La malattia ossea di Köhler è un’osteocondrosi, ossia un gruppo di malattie della placca di crescita delle ossa, che si verifica quando un bambino cresce rapidamente.
Le cause dell’osteocondrosi non si conoscono con certezza, ma il disturbo sembra essere ereditario.
La sindrome del tunnel tarsale comporta dolore alla caviglia, al piede e talvolta alle dita causato dalla compressione o dalla lesione del nervo che arriva al tallone e alla pianta (nervo tibiale posteriore).
I sintomi includono bruciore o formicolio avvertito mentre si cammina o si indossano alcuni tipi di scarpe.
Accade quando il nervo collocato nella zona posteriore della tibia, all’interno dell’articolazione della caviglia, provoca intenso bruciore e intenso dolore, compromettendo i normali movimenti dell’arto inferiore.
Riconoscere il disturbo non è facile e la diagnosi definitiva può essere fatta solo da un medico.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA - Sindrome del tunnel tarsale: RX ed eventuale Ecografia
È’ una patologia nello sviluppo del calcagno, la cui parte posteriore superiore si presenta sporgente e allargata, ed è spesso accompagnata da un’infiammazione della borsa sottocutanea, dovuta al continuo trauma contusivo del calcagno contro la scarpa. Nelle fasi acute il dolore provocato dall’infiammazione impedisce di indossare scarpe; inizialmente si ha un arrossamento cutaneo, seguito da tumefazione associata alla borsite.
Con una radiografia si verifica la sporgenza abnorme del calcagno, mentre l’ecografia identifica la presenza di un’eventuale borsite. Se l’atleta vuole condurre una vita atletica lunga e positiva, la soluzione migliore resta l’intervento di correzione del profilo calcaneare. Nei casi meno gravi, è possibile convivere con la situazione alternando periodi di stop a periodi di attività, in cui comunque il carico non può essere portato oltre un certo limite.
Sconsigliato l’uso frequente delle infiltrazioni per tamponare la situazione.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Sindrome di Haglund:
RX ed eventuale Ecografia
È’ presente in soggetti sportivi e in soggetti sedentari, generalmente di età superiore a 40 anni, in sovrappeso, portatori di piede cavo.
Si riconosce facilmente perché basta una pressopalpazione al centro del tallone per avere un dolore molto vivo, pungente. In genere le radiografie confermano la diagnosi mostrando uno sperone lungo alcuni millimetri che parte dal centro del tallone con la punta orientata in avanti verso le dita. Comunemente chiamata tallonite è una patologia che determina la formazione di un’escrescenza ossea a livello dell’inserzione del legamento longitudinale del piede. La caratteristica di questa problematica è un dolore sordo, improvviso, presente sotto carico nella parte inferiore del tallone (calcagno), può risolversi autonomamente ma se persiste necessita di indagini approfondite. Questa problematica fastidiosa può essere causata da calzature inadeguate o posture scorrette (accorciamento della catena muscolare posteriore).
Nella fase acuta può essere utile usare del ghiaccio e delle solette ammortizzanti, una visita specialistica anche dal tuo osteopata di fiducia può aiutarti a capire come si è sviluppato questo dolore e tramite alcune tecniche può favorire il ripristino della postura corretta.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA
-
Spina calcaneare:
RX
Trauma distorsivo della caviglia, o della “tibio-tarsica” come molti autori preferiscono definirla, è percentualmente più ad appannaggio di ragazzi e dei giovani adulti che, per talune proprie attività, sia sportive sia lavorative, possono indurre all’evento traumatico. La gotta è una forma di artrite acuta ricorrente dovuta al deposito dentro e intorno alle articolazioni e ai tendini di cristalli di urato, sostanze prodotte nei processi di trasformazione degli alimenti a base di carne.
La distorsione di caviglia provoca quasi sempre una deformità più o meno estesa della zona interessata. Scaturisce un ematoma che limita anche la funzionalità e causa dolore. Una distorsione di caviglia dolente, ma che non mostra ematomi, ecchimosi o dolori all’articolarità, viene più semplicemente definita “distrazione legamentosa”, ed ha un danno minore rispetto a una distorsione vera.
Il piede talo (o talismo) è una malformazione del piede opposta al piede equino, per cui l’arto si appoggia sul calcagno e non sulla pianta. La contrazione dei muscoli anteriori della gamba fa sì che il piede assuma un atteggiamento con la punta verso l’alto: un movimento definito come dorsoflessione che dà al calcagno l’appoggio maggiore e rende quasi impossibile appoggiare le punte.
E' il nome generico per indicare un dolore localizzato alla superficie plantare del tallone. Generalmente monolaterale, nella maggior parte dei casi tale dolore è causato dall'infiammazione che coinvolge anche il calcagno ed è nota come
fascite plantare.
E’ il più grande tendine che collega i due maggiori muscoli del polpaccio (gastrocnemius e soleus)
alla porzione posteriore dell’osso calcaneare. Sotto elevato stress il tendine si irrigidisce, è obbligato a lavorar troppo duramente e tutto ciò causa un’infiammazione,
la tendinite, che nel tempo può produrre tessuti cicatriziali che sono nettamente meno flessibili del tendine stesso. Se il tendine d’Achille infiammato continua ad essere stressato esso può arrivare ad una
vera e propria rottura.
I
sintomi principali della tendinite d’Achille sono: un
dolore sordo o tagliente ovunque lungo la porzione posteriore del tendine, in special modo verso il calcagno; una
limitata flessibilità della caviglia, calore e rossore nella zona dolente;
un nodulo (formato da tessuto cicatriziale) che può essere palpato lungo il tendine e un
suono crocchiante (tessuti cicatriziali che strusciano contro il tendine) durante il movimento della caviglia.
Le cause: muscoli del polpaccio tesi ed affaticati, che trasferiscono il peso dalla corsa al tendine d’Achille. Questo può essere causato dallo scarso stretching, il rapido aumentare della distanza, o un lavoro eccessivo di velocità o corsa in salita, tutto ciò stressa il tendine d’Achille più di ogni tipo di altra corsa. Scarpe da corsa non flessibili che in alcuni casi forzano il tendine a torsioni, corridori che pronano eccessivamente (piedi che ruotano interiormente all’impatto col suolo) sono anche essi cause per la tendinite suddetta.
VALUTAZIONE CONSIGLIATA -
Tendiniti dell’achilleo: Ecografia
In condizioni normali il peso del corpo si distribuisce in maniera uniforme sui metatarsi, cioè le ossa della pianta del piede. Se invece il peso è sbilanciato su un osso, si può sviluppare una patologia molto dolorosa e invalidante, detta metatarsalgia.
Quando questa patologia del piede arriva a gradi estremi, il sovraccarico di un metatarso può arrivare perfino a
ulcerare la pianta del piede, sebbene ciò accada di rado, dato che il dolore è talmente intenso da spingere chiunque a richiedere soccorso medico.
Le verruche plantari si presentano come piccole escrescenze sulle piante dei piedi caratterizzate da pelle ispessita e ruvida al tatto. Di colore generalmente tendente al giallo, presentano al loro interno piccoli punti neri (vasi sanguigni coagulati). Spesso provocano dolore e rendono difficile la deambulazione.
Ci si riferisce generalmente a piccole escrescenze cutanee caratterizzate da ispessimento dello strato corneo e da sfumature giallo-grigiastre. Sono causate da un'infezione virale dovuta ad alcuni ceppi dell'HPV, il virus del Papilloma umano; si manifestano soprattutto sulle piante dei piedi e sul contorno ungueale.
Si possono distinguere diverse tipologie
Trattamenti
Le verruche plantari possono essere resistenti al trattamento volto alla loro eliminazione e spesso richiedono interventi multipli.
La scelta terapeutica si differenzia in base al tipo di verruca, alla sua posizione, alla profondità, al numero e all'estensione dell'area cutanea colpita.
Grazie alla mappa interattiva potrai trovare il centro Plantari.it a te più comodo dove ad attenderti, oltre a tecnici ortopedici specializzati, potrai trovare un'ampia gamma di soluzioni funzionali.
Grazie per averci contattato. Ti risponderemo il più presto possibile.
Si è verificato un errore durante l'invio del messaggio. Riprova in un secondo momento.
CHIAMA SUBITO PER PARLARE CON UN TECNICO ORTOPEDICO QUALIFICATO: CI TROVIAMO VICINI ALLA TUA CITTà!
Plantari.it è una start-up innovativa che nasce dalla passione e dalla competenza di una squadra di professionisti specializzati nelle patologie del piede e nei sistemi avanzati per la loro correzione e cura.
Indirizzo
Telefono